Lo strano caso di Phineas Gage


Vermont, 13 settembre 1848. Il manovale venticinquenne Phineas Gage stava lavorando con delle cariche esplosive: il suo compito era quello di far saltare una parte di roccia montuosa per la costruzione di una delle prime reti ferroviarie degli Stati Uniti. L’operazione non venne però svolta in modo corretto e così, quando Gage inserì la carica nel terreno con l’aiuto di una pertica di ferro, la polvere da sparo esplose accidentalmente facendo schizzare la pertica, di circa tre centimetri di diametro, sul volto del malcapitato con un’energia tale da perforargli completamente la parte anteriore del cranio, entrando poco sotto lo zigomo sinistro, uscendo dalla parte superiore della testa e atterrando a più di 30 metri dal corpo del povero Phineas. Gli altri operai, che si avvicinarono intimoriti e incuriositi allo stesso tempo, trovarono la pertica macchiata di sangue e con dei pezzi di cervello ancora attaccati; non riuscirono poi a credere ai propri occhi quando videro Phineas Gage rialzarsi da terra appena pochi minuti dopo l’incidente. Il medico John Martin Harlow, arrivato sul luogo poco dopo l’incidente, riportò Gage a casa e rimosse i piccoli frammenti di ossa rimasti, fissando infine la ferita con delle semplici bende. L’infezione subita a seguito dell’incidente fece precipitare il manovale in uno stato semicomatoso, dal quale però si riprese poche settimane dopo, tornando apparentemente ad essere la solita persona di sempre. Gage non aveva subito menomazioni di tipo linguistico, logico-concettuale o mnemonico e sembrava quindi non avesse risentito della perdita di una parte del cervello. Nel novembre dello stesso anno il dottor Harlow scrisse un breve resoconto al Boston Medical and Surgical Journal, intitolato “Passage of an iron rod through the head”, dove ricostruiva la probabile dinamica dell’incidente e la terapia adottata per curare il paziente. Tutto sembrò tornato alla normalità ma il povero Phineas, oltre ad avere perso l’uso di un occhio e aver guadagnato delle evidenti cicatrici, mostrò fin da subito anche un carattere molto diverso rispetto al solito: era diventato stranamente scontroso, irascibile, capriccioso. La stessa moglie stentava a riconoscerlo con quel suo atteggiamento spiccatamente ribelle e irriverente, addirittura blasfemo. Il dottor Harlow forse intuì una possibile relazione fra l’incidente e questo cambio di personalità e studiò il caso fino al 1860, anno della morte di Gage. Sappiamo molto poco su cosa abbia fatto Phineas in questi dodici anni: forse fece il tassista nel New Hampshire, forse emigrò in Europa dove sembra fosse entrato a far parte di un circo. Comunque sia, il caso di Phineas Gage è passato alla storia perché ha permesso agli scienziati di intravedere e infine di scoprire una forte relazione fra la personalità di un individuo e il suo cervello; manomettendo una parte di quest’ultimo si poteva addirittura modificare strutturalmente il carattere della persona. Oggi questa questione può apparire scontata ai nostri occhi, ma non lo era al tempo di Gage, dove la medicina aveva ancora dei caratteri pseudoscientifici. Senza contare il fatto che Phineas ha trovato per la propria strada quella fortuna sfacciata che molti altri suoi colleghi non hanno avuto...
Immagine che ricostruisce l'incidente di Phineas Gage, realizzata nel 1994
dall'Università dell'Iowa

 


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